Questo articolo nasce da un giro al Fuorisalone 2017 in via Tortona a Milano per vedere le nuove tecniche espositive. La particolarità di questa visita è che porremo la massima attenzione sugli allestimenti e non tanto sui prodotti esposti.

Via Tortona

La via Tortona si presenta con un susseguirsi di stendardi e striscioni che identificano le esposizioni all’interno dei vari spazi.

Entrando vediamo subito un allestimento di tipo tradizionale che però denota una notevole creatività

Spazi espositivi liberi

Entrando in uno dei padiglioni vediamo degli spazi espositivi liberi dove lo stand inteso come struttura si annulla diventando parte integrante dell’opera.

Gli spazi espositivi vengono delineati a terra semplicemente con una linea e il nome del marchio che espone, il resto è tutto prodotto ad eccezione di qualche pedana.

Mauro cellana

In questi spazi troviamo l’opera del collega ed amico Mauro Cellana che espone “Cadrega”

Allestimenti tradizionali

Proseguendo troviamo uno spazio espositivo che risulta piuttosto evidente per i suoi colori.

Uno spazio pulito, giocato molto sui cambi di colore che poi sono gli stessi determinati nell’opera esposta.

Proseguendo troviamo un allestimento che potremmo considerare classico con la particolarità che l’espositore diventa quasi parte integrante dell’opera esposta andando a contagiare il confine tra opera esposta ed espositore.

In alcuni casi l’opera esposta è volutamente troppo grande rispetto allo spazio espositivo

In un altro stand invece il visitatore entra, si posiziona in un punto preciso dove uno scanner analizza il proprio look e sceglie l’anello del colore che si accosta meglio al proprio abbigliamento.

A mio parere si tratta di un’ottima idea per fare in modo che il visitatore dello stand si porti a casa un gadget che a lui risulta personalizzato.

Realtà virtuale

In un altro stand invece il visitatore entra, si posiziona in un punto preciso dove uno scanner analizza il proprio look e sceglie l’anello del colore che si accosta meglio al proprio abbigliamento.

Nello stand della Goretex fanno indossare un piccolo sensore. Il visitatore, camminando sulla pianta del mondo disegnata a terra, passa virtualmente in diverse aree climatiche. In questo modo viene veicolato il messaggio che con Goretex è possibile passare in aree con condizioni climatiche estreme senza problemi.

Piccolo dettaglio, all’interno dello stand è possibile fare una foto istantanea da portarsi a casa. Si tratta di un gadget personalizzato che risulta molto apprezzato.

Allestimenti multisensoriali

Visitando lo spazio della LG entriamo nel secondo capitolo di questa panoramica aprendo agli allestimenti multisensoriali.

Si tratta di spazi in cui vengono sollecitati diversi sensi lasciando un forte imprinting nella memoria del visitatore.

All’ingresso dello stand della Samsung il visitatore crea il proprio avatar su dei cellulari esposti e lo segue all’interno del tunnel espositivo come se fosse in una realtà virtuale parallela. Sicuramente un risultato molto interessante.

La tattica dello stand esclusivo

Una tattica che può rendere interessante uno stand è quella di chiedere all’ingresso se siete architetti o comunque interessati in maniera professionale ai prodotti esposti.

Si tratta di una sorta di preselezione che rende maggiormente importante l’ingresso dello stand dando quel qualcosa in più!

Impressioni a caldo

In questo giro, in cui abbiamo esaminato le tecniche espositive, risulta evidente il contrasto tra gli stand che tendono a toccare i cinque sensi rispetto a quelli che invece hanno un approccio più tradizionale.

Come avete visto nelle immagini del video, quando negli stand vengono toccati i cinque sensi, il ricordo rimane molto vivo soprattutto se messo a confronto con stand tradizionali.

Un’altra tecnica espositiva molto apprezzata è quella di rilasciare omaggi personalizzati come potrebbe essere una foto particolare o un anello del colore giusto per essere abbinato il tuo abbigliamento. Queste tecniche fanno fare all’esposizione quel salto di qualità, a mio parere, determinate in questo periodo negli allestimenti fieristici.

Pepsi

Nello stand della pepsi, progettato dall’amico Mauro Porcini, video, luci, colori in movimento e assaggi di tre cibi a base di Pepsi vanno a toccare un bel numero di sensi lasciando vivo il ricordo di questa visita

Classifica

Appena uscito dai padiglioni ne approfitto per fare una veloce classifica a caldo delle tecniche espositive:

Ultimi classificati gli stand tradizionali, salendo in classifica troviamo gli stand che fanno finta di fare una selezione all’ingresso, salendo troviamo gli stand che danno gadget, meglio ancora chi regala gadget personalizzati (ottima scelta davvero) fino ad arrivare al primo posto dove abbiamo tutto il mondo degli interattivi e multimediali con il coinvolgimento dei 5 sensi.

Classifica tecniche espositive:

  1. Stand Multimediali
  2. Gadget personalizzati
  3. Gadget generici
  4. Selezione all’ingresso
  5. Stand tradizionali

Conclusioni

Alla fine di questo giro, una delle cose che emerge maggiormente è che la presenza fisica dello stand allestito è sempre meno importante.

Per vedere esempi pratici visita la mia Area Progetti.